giovedì 30 luglio 2009

Applicazione del motu proprio "Summorum Pontificum": risposte del nuovo segretario della Commissione Ecclesia Dei, Mons. Pozzo (Messainlatino)


SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

Grazie agli amici di Messainlatino.it leggiamo questo documento fondamentale.
R.

Risposte del nuovo segretario dell'Ecclesia Dei

Grazie al blog What Does The Prayer Really Say riportiamo una serie di domande poste da un fedele brasiliano alla Pontificia Commissione Ecclesia Dei e la relativa risposta del nuovo segretario, mons. Guido Pozzo: a nostra conoscenza, è il suo primo atto 'ufficiale'.
Esaminandolo, se ne possono trarre interessanti vaticinii sul suo modo di reggere l'Ecclesia Dei: dopo le generose 'promesse' del card. Castrillòn Hoyos (tipo: "Il Papa vuole la Messa gregoriana in ogni parrocchia"), l'ora pare essere più alla prudenza e alla misura.
Ma magari anche (come può indicare il fatto stesso di aver risposto analiticamente a questa lettera) ad una certa prontezza d'intervento.
Ecco dunque il testo delle domande, seguito dalla lettera di risposta della Commissione:

1- Dopo l’entrata in vigore del motu proprio “Summorum Pontificum” è necessario il permesso del vescovo diocesano, qualora un sacerdote voglia celebrare la Messa gregoriana?

2- I fedeli devono padroneggiare la lingua latina per poter assistere alla Messa gregoriana? Oppure è sufficiente un sussidio bilingue?

3- Un gruppo piccolo di fedeli (per esempio 8 persone), benché stabile, è insufficiente per la celebrazione della Messa nella forma straordinaria?

4- Il vescovo deve collaborare affinché la richiesta della Messa gregoriana avanzata da un gruppo stabile di fedeli sia esaudita?
5- I fedeli che non fanno parte del gruppo stabile potranno assistere alla Messa gregoriana?

6- È possibile celebrare le nozze nella forma straordinaria del rito romano?

7- Con la pubblicazione del motu proprio “Summorum Pontificum”, Papa Benedetto XVI desidera che la Messa gregoriana sia ampiamente offerta nelle diocesi?

8- Il Santo Padre desidera che l’insegnamento del latino torni a far parte del curriculum dei seminari affinché i futuri sacerdoti possano celebrare la Messa in lingua latina?

9- I vescovi diocesani devono seguire gli orientamenti della Pontificia Commissione circa l’applicazione del motu proprio “Summorum Pontificum” anche qualora il nunzio apostolico in Brasile potesse, ipoteticamente, esprimere un’opinione contraria?

Prot. 97/09

RISPOSTE DI MONS. POZZO

Vaticano , 18 luglio 2009-07-29

Illustrissimo Signore,

relativamente alla Sua lettera del 29 aprile u.s., si risponde, secondo il motu proprio Summorum Pontificum, quanto segue:

1- Il documento pontificio non prevede alcun permesso speciale del vescovo diocesano affinché un prete possa celebrare la Santa Messa nella forma straordinaria (art.2);

2- Ai fedeli non si richiede un’ampia conoscenza della lingua latina, essendo sufficiente l’uso di un messale bilingue o di un foglietto;

3- Il numero di fedeli di un gruppo stabile dipende molto dalle circostanze locali, le quali indicheranno se un prete possa o voglia, tenendo conto del suo dovere pastorale, occuparsi di un gruppo relativamente piccolo;

4- Il vescovo diocesano deve essere in linea con le direttive del documento pontificio (art.5 par.1; e CIC c.392); altro è verificare l’effettiva praticabilità, in accordo con quanto disposto dal motu proprio;

5- I fedeli che non fanno parte del “gruppo stabile”, possono, evidentemente, partecipare alla Messa nella forma straordinaria;

6- I matrimoni secondo la forma straordinaria sono possibili, in accordo col parroco (art.9, par.1);

7- Quanto all’ampia applicazione del documento pontificio in una diocesi, è sufficiente attenersi alle indicazioni contenute nel documento medesimo;

8- Circa l’insegnamento del latino nei seminari, si faccia riferimento al c.249 del Codice di Diritto Canonico in vigore: “Nella Ratio di formazione sacerdotale si stabilisca che gli alunni conoscano accuratamente non solo la lingua del proprio paese, ma abbiano anche una buona conoscenza della lingua latina e inoltre un'adeguata conoscenza delle lingue straniere, nella misura in cui essa risulti necessaria o utile alla loro formazione o all'esercizio del ministero pastorale”.

In tutte le altre questioni si faccia riferimento al documento pontificio, essendo il Santo Padre la suprema autorità della Chiesa, a cui per istituzione divina siamo legati da rispetto, amore e obbedienza.

La prego di accettare i miei sentimenti di viva stima e considerazione nel Signore,

Mons. Guido Pozzo
(Segretario)

da Messainlatino.it

Chiarissimo...lampante...evidente fin dal 2007.
R.

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