venerdì 10 luglio 2009

Il Papa, "convitato di pietra" al G8. Editoriale di Pino Agnetti


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UDIENZA DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE USA, BARACK OBAMA: SPECIALE E RASSEGNA STAMPA

MOTU PROPRIO "ECCLESIAE UNITATEM" A PROPOSITO DELLA COMMISSIONE ECCLESIA DEI: LO SPECIALE DEL BLOG

ENCICLICA "CARITAS IN VERITATE": LO SPECIALE DEL BLOG

Su segnalazione di Elisabetta leggiamo:

" L'ENCICLICA DI BENEDETTO XVI E I GRANDI ALLE PRESE CON LE SCELTE ETICHE. IL CONVITATO DI PIETRA".

EDITORIALE DI PINO AGNETTI.

Paradossalmente, è stata la giornata dell'unico leader mondiale assente dal G8: il Papa.
Gli altri "grandi" convenuti all'Aquila e aumentati ieri a 14 e quindi a 17 con la presenza anche dei cosiddetti "emergenti" - alcuni dei quali non sono più da un bel pezzo - non hanno fatto che parlare di "etica", "centralità della persona", "lotta alla povertà" e via discorrendo.
Insomma, difficilmente Obama e soci avranno avuto il tempo e la voglia di sfogliare il monumentale libro con tanto di copertina marmorea omaggiato loro, in apertura dei lavori, da Berlusconi. Certo è che in parecchi hanno dato l'impressione di avere già letto e riletto l'ultima enciclica di Benedetto XVI, "Caritas in veritate", diffusa (certo non a caso) proprio alla vigilia del vertice.
Quel grido contro gli egoismi, ribadito dallo stesso Pontefice nella lettera "a tutti i governi del mondo" recapitata nei giorni scorsi a Berlusconi in quanto presidente di turno del club degli Otto, ha dunque scandito di fatto l'agenda del secondo round aquilano.
Con esiti, a dire il vero, abbastanza contraddittori. Come ci si aspettava, infatti, l'idea di un'intesa finalmente ed effettivamente "globale" sul clima si è infranta contro il "no" irremovibile della Cina.
Che, ai leader delle economie più industrializzate del pianeta precedentemente accordatisi per ridurre fra il 50 e l'80 per cento le emissioni di gas serra entro il 2050, ha in sostanza replicato: "Ma come, proprio voi che storicamente siete i primi responsabili dell'inquinamento terrestre, adesso vorreste che fossimo noi a bloccare il nostro sviluppo?". Più o meno la stessa obiezione avanzata (sia pure con toni più sfumati) anche da India ed Egitto, unico Paese arabo presente ufficialmente all'Aquila.
A complicare le cose, ci si è messa pure la "desaparecida" Onu per bocca del suo numero uno, Ban Ki-moon.
Quest'ultimo, invece di prendersela con Pechino, ha criticato come "insufficiente e scarna" la piattaforma targata G8. È toccato a Obama cercare di correre ai ripari, spiegando che "c'è ancora tempo per superare le differenze sulle riduzioni di gas nocivi". Di fatto, rinviando tutto al duplice appuntamento del G20 e della conferenza mondiale sul clima di Copenhagen di settembre. In compenso, i leader degli Otto, più Australia, Brasile, Indonesia, Messico, Sudafrica e stavolta anche Cina e India, si sono dichiarati favorevoli ad avviare una partnership globale nel campo delle tecnologie "pulite". Così come unanime è stato il riconoscimento della validità scientifica della teoria secondo cui occorre limitare il riscaldamento globale a due gradi centigradi rispetto ai livelli dell'era pre-industriale.
Il problema è che sia Pechino che Nuova Delhi continuano a considerarsi ancora immerse a quella fase, pur essendo le due economie che anche quest'anno cresceranno più di ogni altra al mondo (rispettivamente +7,5% e +5,4%). Insomma: salvo contropartite che nessuno al momento è in grado realisticamente di offrire, i due big asiatici hanno fatto nuovamente capire di non essere minimanente disposti a cambiare rotta o a rallentare la marcia.
Fermamente impegnato a salvaguardare da ogni possibile scossa non solo sismica il "suo" vertice, Silvio Berlusconi ha suonato di nuovo la carica. "Nessuno sarà lasciato indietro", ha ribadito aprendo i lavori del G14 (l'80% del Pil mondiale). Aggiungendo che nella crisi economica "occorre pensare alla persone prima di tutto".
Di nuovo, il messaggio centrale dell'Enciclica papale.
Va benissimo.
Di questo passo, però, non vorremmo che i Grandi esagerassero nel citare le parole del Papa. Invece di cominciare ad assumersi le proprie responsabilità di fronte alla tragedia permanente dell'Africa, o alla dilagante repressione dei diritti umani da parte di regimi brutalmente dittatoriali come quello iraniano. Due emergenze che, non meno della crisi economica, costituiscono a ben vedere una minaccia letale per l'intero sistema globale riunito in questi giorni all'Aquila. (Fonte: americaoggi.info)

http://www.financeaggregator.com/lenciclica-di-benedetto-xvi-e-i-grandi-alle-prese-con-le-scelte-etiche-il-convitato-di-pietra-editoriale-di-pino-agnetti/

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