mercoledì 29 luglio 2009

Il saluto di Benedetto XVI alle Forze dell'ordine a Les Combes: "Grazie, siete stati angeli custodi discreti ed efficienti" (Radio Vaticana)


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Il saluto di Benedetto XVI alle Forze dell'ordine a Les Combes: "Grazie, siete stati angeli custodi discreti ed efficienti". In serata l'arrivo a Castel Gandolfo

Siete stati come degli “angeli custodi, discreti ed efficienti”. Con queste parole, Benedetto XVI ha ringraziato oggi i membri delle varie Forze dell’ordine e di altri corpi, che in questi 17 giorni hanno garantito la sicurezza del suo soggiorno a Les Combes, in Valle d’Aosta. Durante l’incontro, organizzato verso mezzogiorno nel prato antistante la residenza salesiana che lo ha ospitato, il Papa si è soffermato anche sull’infortunio al polso, che ha rivelato di aver vissuto come un invito da parte di Dio all’“umiltà”. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Un breve saluto, grato e venato di umorismo, con parole che partono dal cuore anche quando fanno sorridere. Si è voluto congedare così Benedetto XVI da chi - e sono state alcune centinaia di persone - ha eretto attorno a lui in queste due settimane una rete di protezione umana praticamente invisibile, se considerata la sua consistenza e l’area relativamente ridotta sulla quale era dislocata. Polizia, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, gli uomini dell’Ispettorato di Polizia presso il Vaticano, quelli della Gendarmeria e dei Servizi Sanitari del Vaticano. Tutti accomunati in questo ideale abbraccio del Papa:

Cari amici, alla fine di queste due settimane di vacanze, posso soltanto di tutto cuore dire ‘grazie’ a voi per il vostro servizio così competente, discreto ed efficiente. Siete stati come gli angeli: gli angeli sono invisibili, ma nello stesso tempo efficienti. Così avete fatto anche voi. Eravate invisibili per me, ma sempre efficienti”.

Benedetto XVI ha detto di aver trascorso giorni di riposo immerso in una “pace celeste”, un silenzio interrotto - ha detto - dai “suoni del Creatore”, come quello degli uccelli. Parole di apprezzamento per la bellezza naturale di Les Combes che l’infortunio al polso non ha turbato. Il Papa ne ha parlato tornando al concetto dell’Angelo custode, con simpatia e profondità spirituale:

Purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio, seguendo certamente ‘ordini superiori’… Forse il Signore voleva insegnarmi maggiore pazienza ed umiltà, darmi più tempo per la preghiera e la meditazione”.

Nel pomeriggio, verso le 16.30, Benedetto XVI riceverà il saluto del vescovo di Aosta, Giuseppe Anfossi, delle autorità regionali e dei responsabili comunali di Introd. Quindi, la partenza in elicottero verso l’aeroporto di Torino-Caselle e di lì il volo verso lo scalo di Roma-Ciampino, da dove il Papa raggiungerà in auto la sua residenza estiva di Castel Gandolfo.

Per un resoconto sulla breve cerimonia di questa mattina, Sergio Centofanti ha raggiunto telefonicamente a Les Combes il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi:

R. – Questo è un rito, evidentemente, necessario e bello alla conclusione di ogni permanenza del Papa nelle sue residenze estive. Il Papa, lungo il vialetto, mentre arrivava dalla sua residenza, ha incontrato un gruppo di giovani salesiani – circa 35 – che sono i giovani salesiani dell’Ispettoria del Piemonte, che stanno facendo un incontro formativo proprio qui, in Valle d’Aosta; il Papa li ha salutati insieme al loro ispettore, con molto calore. Poi, si è recato nel posto da cui recita l’Angelus nel giorno della domenica, e davanti a lui, nel grande prato dove stanno normalmente i fedeli, si erano schierati, in modo molto ordinato, tutti i vari Corpi che hanno svolto servizio per la sicurezza e per il buon andamento della permanenza del Papa. Il Papa ha dato un saluto molto spiritoso, molto carino, con riferimento alla custodia degli Angeli nei suoi confronti, e poi si è spostato lungo il prato e ha fatto le foto di gruppo con tutti i singoli Corpi che erano presenti: le forze di polizia, i vigili del fuoco, la protezione civile, l’esercito, i carabinieri … ecco, quindi: c’erano tanti gruppi e ognuno ha avuto la sua foto con il Papa. Anche i giornalisti che erano presenti hanno avuto una loro foto con il Papa e hanno potuto rivolgergli alcune domande, parlare un attimo con lui in forma molto affabile e simpatica. Il Papa è apparso direi veramente in ottima forma: quindi nonostante il suo piccolo incidente, il periodo di vacanza qui in Val d’Aosta ha raggiunto proprio bene il suo risultato.

D. – Che bilancio si può fare di questo soggiorno in Val d’Aosta?

R. – E’ un bilancio positivo. Come tutti sappiamo è stato un po’ diverso da quello che era stato previsto, quindi non tanto di scrittura degli ulteriori capitoli del libro su Gesù, quanto piuttosto di riflessione, di lettura e di preghiera anche in conseguenza dell'incidente. Ma, come ha detto il Papa molto spiritosamente, c’è sempre qualche cosa da imparare e anche l'incidente ha avuto i suoi frutti spirituali per il Pontefice.

La decisione di conferire a Benedetto XVI la cittadinanza onoraria di Introd è solo l’ultimo atto con il quale la comunità valligiana ha deciso di suggellare il proprio affettuoso attaccamento al Papa. Il sindaco di Introd, Osvaldo Naudin, si fa interprete dei sentimenti dei suoi concittadini al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – L’esperienza mia personale e quella di tutta la popolazione in questo periodo è stata molto importante e toccante. E’ per questo che noi vogliamo custodire - anche gelosamente - tutti i ricordi di Benedetto XVI. La nostra popolazione sa rispettare i motivi per cui un Papa sceglie di venire da noi: la riservatezza, la tranquillità, l’ambiente, la natura che lo circonda. A parte Castel Gandolfo, non è da tutti i Comuni avere la fortuna di ospitare due Papi. Per noi è stato un grande onore e una grande esperienza, anche morale, poterlo fare.

D. - Come è nata la decisione di conferire la cittadinanza onoraria al Papa da parte del vostro Comune?

R. - E’ grande l’entusiasmo per questo documento, che il Consiglio comunale l’altra settimana ha votato all’unanimità. Con ciò, abbiamo voluto far sentire al Santo Padre la vicinanza di tutta la comunità di Introd - che è di profonda tradizione cattolica - per la guida importante che il Papa rappresenta per l’umanità. Sarà una nostra delegazione a scendere a Roma - a suo tempo ci metteremo d’accordo a livello di cerimoniale - per consegnargli questa onorificenza da parte del Consiglio comunale.

Da Les Combes a Castel Gandolfo, è ora la cittadina dei Castelli Romani a prepararsi come ogni anno a ricevere il Papa. Per diverse settimane, Benedetto XVI si tratterrà nel Palazzo apostolico che sorge nel complesso delle Ville Pontificie, dove presiederà gli Angelus domenicali e dove riprenderà le udienze generali del mercoledì, a partire dal prossimo 5 agosto. Sull’imminente arrivo di Benedetto XVI, Luca Collodi ha sentito mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano nel cui territorio si trova la città di Castel Gandolfo:

R. - E’ una presenza occasionale eppure in qualche maniera stabile, e questo per noi è motivo di orgoglio e al tempo stesso anche di responsabilità e d’impegno. Sentire il Papa vicino, anche fisicamente, è per noi un incoraggiamento a sentire “con” la Chiesa, essere vicini al Papa e aderenti in pieno al suo magistero.

D. - Ci saranno delle iniziative che caratterizzeranno questa presenza del Papa ai Castelli romani?

R. - L’unica cosa che al momento è prevista è la celebrazione, ormai tradizionale, della Santa Messa nel giorno dell’Assunta, all’interno della chiesa parrocchiale. Ci sono poi altri appuntamenti che sono stabiliti di volta in volta: so già, per esempio, che domenica 2 agosto, nel pomeriggio, si terrà nel Palazzo apostolico un concerto in onore del Santo Padre. Poi, verranno comunicati anche altri appuntamenti, tenendo presente che il periodo che il Santo Padre trascorre qui è un periodo di riposo ed allora non si dà molta ufficialità.

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