sabato 11 luglio 2009

Incontro Papa-Obama: al centro dei colloqui la difesa e la promozione della vita, sfida per il futuro e il progresso dei popoli (Osservatore Romano)


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Un incontro cordiale

Al centro dei colloqui la difesa e la promozione della vita, sfida per il futuro e il progresso dei popoli

"La difesa e la promozione della vita e il diritto all'obiezione di coscienza" sono tra le principali "questioni nell'interesse di tutti e costituiscono la grande sfida per il futuro di ogni Nazione e per il vero progresso dei popoli".
Per questo sono state al centro dei quaranta minuti di "cordiali colloqui" tra Benedetto XVI e il presidente degli Stati Uniti Barack H. Obama, durante l'incontro in Vaticano di ieri pomeriggio, venerdì 10 luglio.
Il comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede riferisce che si è "anche accennato all'immigrazione, con particolare attenzione all'aspetto del ricongiungimento familiare". Sono stati inoltre affrontati "temi di politica internazionale, alla luce anche dei risultati del Vertice del g8", conclusosi poche ore prima a L'Aquila.
In particolare sono state analizzate "le prospettive di pace in Medio Oriente, su cui si registrano convergenze, e altre situazioni regionali". Passati in rassegna anche "alcuni argomenti di maggiore attualità, come il dialogo tra culture e religioni, la crisi economico-finanziaria a livello globale e le sue implicazioni etiche, la sicurezza alimentare, l'aiuto allo sviluppo soprattutto all'Africa e all'America Latina, e il problema del narcotraffico". Infine - conclude il comunicato - "si è sottolineata l'importanza dell'educazione alla tolleranza in ogni Paese".
L'incontro è durato poco più di un'ora, in un clima di cordialità, tra sorrisi, strette di mano e brevi frasi colte dai cronisti tra le raffiche degli scatti dei fotografi. Il direttore della Sala Stampa, padre Lombardi, conversando poi con i giornalisti, ha rivelato che il presidente ha assicurato al Pontefice il proprio impegno per ridurre il numero degli aborti negli Stati Uniti.
Un tema, questo, che insieme alle questioni bioetiche preoccupa a ragione l'episcopato, i cattolici del Paese e la Santa Sede. Padre Lombardi, giudicando positivamente la visita, ha lasciato trasparire la soddisfazione di Benedetto XVI.
Giunto pochi minuti dopo le 16 al cortile di San Damaso a bordo di una limousine nera, il presidente Obama è stato accolto dal prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo Harvey, suo connazionale. Entrato nel Palazzo Apostolico, si è intrattenuto a colloquio nella Sala d'Angolo con il segretario di Stato, cardinale Bertone, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, arcivescovo Mamberti. Erano presenti anche i monsignori Nwachukwu, capo del Protocollo, Wells, responsabile della sezione di lingua inglese della Segreteria di Stato, Gualtieri, minutante per gli Stati Uniti, e Piechota, segretario del cardinale Bertone. Il più stretto collaboratore del Papa ha donato al presidente una copia della Bibbia poliglotta realizzata in occasione del Sinodo sulla Parola di Dio e stampe raffiguranti le più belle fontane del Vaticano.
Salito alla seconda Loggia, il presidente Obama è stato accolto dinanzi alla Biblioteca privata dal Pontefice che lo ha ringraziato in inglese. "È un grande onore per me", ha commentato il presidente degli Stati Uniti. Il Papa ha anche chiesto notizie sui lavori del g8 e il presidente ha risposto che sono stati molto produttivi e concreti, ricordando l'impegno di stanziare 20 miliardi di dollari contro la fame.
Dopo il colloquio privato, Benedetto XVI ha salutato anche la consorte del presidente, Michelle, e le figlie Malia e Sasha, accompagnate dalla nonna Marian Robinson. Il breve incontro si è svolto lontano dai flash e dalle telecamere. Quindi le porte della Biblioteca privata si sono riaperte per lo scambio dei doni e per l'ingresso del seguito presidenziale. Obama ha regalato al Papa una stola liturgica che per diciotto anni è stata sulle spoglie di san Giovanni Nepomuceno Neumann, nel santuario di Philadelphia dedicato al primo vescovo degli Stati Uniti iscritto nell'albo dei santi.
Benedetto XVI oltre ai doni previsti - un mosaico raffigurante piazza San Pietro e la basilica Vaticana, una copia autografata dell'enciclica Caritas in veritate, medaglie del pontificato e rosari - ha regalato il testo dell'istruzione sulla bioetica emanata lo scorso anno dalla Congregazione per la Dottrina della Fede Dignitas personae.
Ricevendola, Obama ha commentato "Di questi temi abbiamo parlato". Il segretario particolare del Papa, monsignor Gänswein, ha spiegato ai giornalisti che il documento potrebbe aiutare il presidente a comprendere meglio la posizione della Chiesa cattolica.
Infine, il Pontefice ha salutato la delegazione presidenziale, assicurando le proprie preghiere e benedizioni. Da parte sua Obama ha ringraziato auspicando fruttuose relazioni tra Santa Sede e Stati Uniti.
In precedenza, mentre il presidente era a colloquio con il Pontefice, la first lady e le due figlie hanno incontrato i rappresentanti della Segreteria di Stato, ai quali si è unito monsignor Camilleri, segretario dell'arcivescovo Mamberti. Particolarmente graditi i doni del cardinale Bertone alle due bambine: la più piccola ha ricevuto un puzzle del Giudizio universale raffigurato nella Cappella Sistina e la più grande un orologio e un libro illustrato dei Musei vaticani. Per entrambe un cappellino con lo stemma del Papa.

(©L'Osservatore Romano - 12 luglio 2009)

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