sabato 18 luglio 2009

Papa discreto. Benedetto cade, si rompe un polso e in silenzio torna a dormire (Rodari)


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Papa discreto. Benedetto cade, si rompe un polso e in silenzio torna a dormire

Paolo Rodari

lug 18, 2009 il Riformista

Cade ma non disturba.
È andata così ieri, nel cuore della notte. Benedetto XVI si trovava nella sua camera da letto, al primo piano dello chalet di Les Combes dove sta trascorrendo qualche giorno di riposo. Quando oramai era andato a letto da qualche ora, si è alzato per recarsi in bagno. E nel tragitto che separa la camera da letto dal bagno è scivolato. Cadendo si è fratturato in più punti il polso destro. Ma, probabilmente per non disturbare il sonno del suo segretario particolare don Georg Gaenswein, non ha detto nulla fino al mattino. È tornato a letto e ha aspettato le luci dell’alba. Alzatosi si è preparato per dire Messa.
E, prima di celebrare e poi di fare colazione, ha comunicato l’accaduto.
È la cronaca di quanto successo ieri in Valle d’Aosta.
Un incidente, quello che ha coinvolto Ratzinger, che l’Osservatore Romano racconta in prima pagina intitolando - significativamente - “Un piccolo incidente movimenta le vacanze del Papa”. Un piccolo incidente: in effetti di questo si tratta. Tanto che, ieri mattina, i medici del Papa immediatamente accorsi a Les Combes, non hanno ritenuto opportuno portare Benedetto XVI al Gemelli a Roma. Bensì ad Aosta, all’ospedale Parini, dove si è sottoposto a un intervento in anestesia locale di riduzione della frattura e dove gli è stato applicato un tutore gessato. In sostanza i medici hanno appurato una cosa: il Papa non ha avuto un malore. È soltanto scivolato. E, dunque, non corre rischi particolari.
L’ipotesi malore non era del tutto peregrina. Più che altro per motivi di altitudine. Benedetto XVI, che secondo quanto dichiarò suo fratello Georg nel 1991 venne ricoverato per un ictus e già avrebbe avuto in precedenza problemi di cuore, quando soggiorna in montagna deve sempre riguardarsi. Ma, ieri, sono stati direttamente il suo medico personale, il cardiologo Patrizio Polisca, e il suo rianimatore, a capire dopo qualche attimo iniziale di concitazione che non si era trattato di un malore.
All’ospedale di Aosta l’intervento è durato 25 minuti. Un intervento «perfettamente riuscito», ha assicurato il chirurgo che lo ha operato. Tanto che potrà recuperare con un’adeguata riabilitazione il pieno possesso della mano destra e tornare a scrivere e a suonare, senza problemi.
Già, scrivere e suonare. In vacanza il Papa usa suonare spesso. Quanto allo scrivere, pure. Seppure, c’è chi sostiene che i numerosi impegni presi in questi giorni di permanenza in Valle d’Aosta (dalla visita a Romano Canavese fino a quella nella cattedrale di Aosta dedicata a sant’Anselmo), stiano a indicare che ha già terminato la seconda parte del libro dedicato a Gesù di Nazaret.
Ieri, terminata l’operazione, Benedetto XVI è uscito dall’ospedale con il polso ingessato ma con un gran sorriso rassicurante per la piccola folla di giornalisti che lo aspettava. «Tutto bene, santità?», gli è stato chiesto. E lui ha fatto cenno di sì, guardando il proprio braccio destro e benedicendo poi con il sinistro. Quindi il ritorno in auto a Les Combes dove proseguirà la vacanza.
Papa Ratzinger in ospedale è stato classificato, per ragioni di privacy, come «paziente ignoto numero 917». Ha chiesto d’essere trattato come qualsiasi altra persona e ha aspettato il suo turno per la sala operatoria dove, nel frattempo, veniva eseguito un più urgente intervento su un paziente affetto da peritonite. Poi è toccato a lui: «Un paziente tranquillo, sereno, senza un lamento», lo ha descritto il chirurgo, il primario di ortopedia del Parini, Amedeo Emmanuel Mancini.
Tecnicamente Ratzinger si è sottoposto a una «riduzione e sintesi» della frattura: il medico ha spiegato ai giornalisti che l’intervento consiste, previa anestesia locale, nel fare due fori, con una sorta di trapano chirurgico, e nell’infilare a “cielo coperto” (ovvero senza aprire con il bisturi) due fili metallici per mettere in trazione la frattura. Dopodiché, il polso di Benedetto XVI è stato fasciato con un’ingessatura in vetroresina leggera. Il tutto è avvenuto, dall’inizio alla fine, con una grande tranquillità da parte dei medici, del Papa e del suo staff.
Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, ha espresso fiducia sui prossimi giorni di vacanza del Pontefice. A conti fatti, l’unico punto interrogativo riguarda l’Angelus di domenica prossima, programmato a Romano Canavese, il paesino dove è nato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone. Si tratterà di vedere se Benedetto XVI, con un braccio immobilizzato, se la sentirà di affrontare la trasferta, il caldo e il trambusto della pianura piemontese. A Romano Canavese era in programma anche un mega pranzo con parecchi invitati.
Il Papa è tornato nel suo chalet poco dopo le 16.30. Ad accoglierlo a Les Combes c’era l’intero suo staff: le due memores, due delle quattro donne laiche che si prendono cura di lui solitamente, il suo segretario don Georg e il suo Servo di camera.

© Copyright Il Riformista, 18 luglio 2009 consultabile online anche qui, sul blog di Rodari.

1 commento:

Cindy ha detto...

Bravissimo ed educatissimo Papa!
Solo un piccolo errore nell' articolo ripreso da più quotidiani!
Don Georg era con B16 all' ospedale e quindi non poteva aspettarlo allo chalet!C'era forse l' altro segretario, Don Alfred Xuereb?