domenica 19 luglio 2009

Papa, la quiete dopo lo paura e il cruccio di non poter scrivere (Tornielli)


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Papa, la quiete dopo lo paura e il cruccio di non poter scrivere

di Andrea Tornielli

nostro inviato a Introd (Aosta)

Ha trascorso una giornata tranquilla, del tutto simile alle precedenti, Benedetto XVI, dopo la caduta avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì che gli ha provocato la frattura del radio destro.
L’intervento al quale è stato sottoposto due giorni fa è perfettamente riuscito e ora il Papa si sta abituando a portare l’immobilizzatore in vetroresina che gli tiene fermo il polso, e soprattutto a fare con la mano sinistra ciò che prima faceva con la destra.
«Il Papa sta “imparando” a convivere con l’ingessatura e con i piccoli inconvenienti che ne derivano – ha dichiarato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi –. Per lui il più doloroso è quello di dover rinunciare a scrivere a mano, cosa che avrebbe voluto fare di frequente in questi giorni».
La prima notte dopo l’incidente è trascorsa senza problemi. Alle otto, come al solito quando è in vacanza, Benedetto XVI ha concelebrato la messa insieme al suo segretario don Georg, quindi ha fatto colazione e si è poi ritirato nel suo studio. Non più a scrivere il secondo volume dedicato a Gesù, che aveva ripreso in mano appena arrivato nello chalet valdostano. L’impossibilità di scrivere è il sacrificio maggiore per il Papa, che contava di concludere un capitolo del volume durante il soggiorno in Val d’Aosta. È probabile però che già nei prossimi giorni, prima di togliere l’ingessatura leggera, Benedetto XVI inizi a riabituarsi a tenere in mano la penna.
Verso le 12.30, Ratzinger ha ricevuto la visita dei medici che lo hanno operato: il primario di ortopedia Manuel Mancini, la dottoressa Laura Mus, l’infermiere Celestino Perron. L’incontro con il Pontefice è durato alcuni minuti. I sanitari hanno constatato che tutto procede regolarmente. «Il Papa – ha riferito la dottoressa Mus – era di ottimo umore e ha scherzato con noi». Ratzinger ha anche invitato a pranzo i due medici e l’infermiere, che però non si sono fermati per impegni lavorativi.
Subito dopo il pranzo, il Papa ha fatto una breve passeggiata nel giardino dello chalet, conversando con il suo segretario.
È apparso disteso e sorridente.
Nel pomeriggio, l’abituale riposo dalle 14 alle 15.30, poi ancora lettura nello studio. Alle 18.45, accompagnato da don Georg, il Papa è uscito per fare una breve passeggiata verso Les Combes, recitando il rosario, ma senza proseguire in macchina verso il punto panoramico a 1.340 metri dove nei giorni scorsi si era recato a far merenda. È rientrato per la cena alle 19.30.
È stata confermata, come previsto, la presenza di Ratzinger stamattina a Romano Canavese, il paese natale del cardinale Tarcisio Bertone. Benedetto XVI vi arriverà in elicottero, per la recita dell’Angelus, e si tratterà anche per il pranzo. Bertone ieri ha detto di essersi tenuto in costante contatto con il Pontefice nella giornata del ricovero: «Quando gli ho chiesto se sentiva dolore, il Papa mi ha risposto che finito l’effetto dell’anestesia sentiva un po’ di dolore ma mi ha detto che un po’ di sofferenza non fa male. Ciò che gli dispiaceva di più era di non poter benedire con la mano destra e di non poter stringere tante mani, ma l’affetto sarà grande ugualmente».

© Copyright Il Giornale, 19 luglio 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

euge ha detto...

Cari amici del blog, dopo aver superato la paura dei primi momenti ed aver visto le immagini del nostro Benedetto tranquillo e rilassato a passeggio, c'è una cosa che mi amareggia profondamente e che, con mio dolore vedo che il Segretario di Stato Bertone, non smette di sottolineare, ogni qual volta se ne presenti l'occasione. Il ritrdo sulla stesura del secondo volume del Gesù. Ora io dico è ovvio dopo quello che è successo che ci sarà un ritardo ma, è veramente necessario sottolinearlo ad ogni piè sospinto? Perchè invece di dichiarare con insistenza tutto questo e spiegare perchè ci sarà il ritardo Bertone non si limita a dire che si augura che presto il Papa possa iniziare il suo lavoro? Perchè Bertone invece di parlare di questo cruccio in continuazione non si augura che il Papa possa trovare una soluzione che gli consenta di lavorare al suo progetto? Questo ostinato disfattismo di Bertone, comincia a stancarmi.
E non ditemi che rilascia queste dichiarazioni per proteggere il Pontefice così a mio avviso lo danneggia facendo apparire la cosa più grave di quello che è mentre, sappiamo tutti, che i medici hanno dichiarato che la funzionalità della mano destra non corre alcun pericolo.
Anche questa volta, Bertone ha perso l'occasione di evitare malintesi.