mercoledì 15 luglio 2009

Prime passeggiate per il Papa a Les Combes (Mazza)


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Prime passeggiate per il Papa a Les Combes

DAL NOSTRO INVIATO A INTROD

Salvatore Mazza

Passeggiano facendo finta di niente, in quel fazzoletto tra la chiesa, il castello e la Maison Communale. Si guardano intorno, ma senza cercare il Monte Bianco, che, peraltro, oggi è coperto di nuvole. E quando incrociano qualcuno con un cartellino strano al collo, piazzano la domanda: «Il Papa è qua attorno, vero?». Sì, otto chilometri più su. «Ma esce? Lo si può vedere?». Difficile, oggi. E oggi, cioè ieri, in effetti non s’è visto.
Benedetto XVI è rimasto a riposare e a lavorare nella sua casa valdostana di Les Combes, dove tra l’altro è stato raggiunto dalla notizia della morte del caporalmaggiore Alessandro Di Lisio in Afghanistan per il quale ha pregato. Ma nella sua prima giornata di soggiorno a Les Combes, com’era nell’aria, non ha lasciato i confini del parco attorno allo chalet di legno e pietra che lo ospiterà fino al 29 luglio. Solo, a quanto sembra, due lunghe passeggiate all’interno dell’ampio recinto che difende la sua privacy, la prima al mattino e, la seconda, attorno alle 18. In compenso è aumentato, e parecchio, il movimento a Introd, il Comune di cui Les Combes, coi suoi 21 abitanti (in estate, «stranieri» compresi), è la frazione più remota, a 1350 metri proprio accanto al confine del parco del Gran Paradiso. E non è solo il movimento di giornalisti e fotografi alla ricerca disperata di una notizia o di uno scatto, in un’attesa che fa tanto deserto dei Tartari. Ad aumentare sono soprattutto i turisti che, appunto, «casualmente» si fermano a Introd sperando di avere la fortuna di poter incontrare il Papa : passano, si informano, indagano. Vengono a conoscenza di dove sia il mitico curvone che, nel caso Benedetto XVI dovesse uscire, potranno – «sicuri al 100 per cento» – vederlo al ritorno. Lo comunicano agli amici. Si organizzano: «Ma se le lascio il numero me lo fa sapere?».
Anche queste sono storie di valle che si ripetono uguali ogni anno, da tanti anni. Il tam-tam che inizia a oliare i suoi collaudati meccanismi.
E il giorno che il Papa uscirà, al ritorno, ci saranno anche loro.
Sicuri al 100 per cento.

© Copyright Avvenire, 15 luglio 2009

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